lunedì 28 giugno 2010

Il viaggio ed il suo significato

La parola "Viaggio", ad ascoltarla, dà subito una duplice sensazione che genera due aspetti contrastanti del tema stesso:
  • uno di curiosità, fascino e ricerca.
  • l'altro di timore, ansietà e paura dell'ignoto.
Queste due sensazioni si ritrovano anche nelle parole, nei vocaboli che al viaggio si riferiscono e che appunto lo presentano come evento che unisce desiderio, curiosità, attesa dell'ignoto,fascino del nuovo, timore, sacrificio, rinuncia, impegno ed ineluttabile fatalità.
Forse oggi l'uomo viaggia per cercare qualcosa che manca nel posto in cui abita?
Segue quindi il dubbio per l'interpretazione di questo atteggiamento umano, interrogativo che qualche volta mi sono posta:
L'uomo è un animale da tana o un migratore?
Lo spostamento, è una esigenza interiore (come per certi animali predisposti ad essere migratori), o esteriore?
E' immediato il rispondere che l'uomo esce dalla propria tana quando è spinto dal bisogno, o almeno inizialmente, ma ci sono altre motivazioni per cui sceglie di errare per i mari e deserti.

Comunque il viaggio è tale quando presuppone un ritorno. L'uomo parte sempre per tornare al punto di partenza. La storia del viaggio, dei suoi vari aspetti, è varia e significativa nei diversi periodi storici.
Un esempio di grande viaggiatore, è l'Ulisse omerico. Egli ha avuto la fortuna, o la sfortuna, di trovare delle interpretazioni diverse al suo errare per i mari, che ne hanno idealizzato la figura fino a divenire, con Dante Alighieri, un simbolo dell'uomo guida.
"Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtude e conoscenza"
In realtà, la figura di Ulisse si ridimensiona alquanto. Astuto, forte, intelligente, il suo vero ed unico interesse è quello di tornare a casa, alla moglie, ai suoi greggi. Ecco quindi il viaggio come imposizione divina, e non umana.


Senza il viaggio, forse, noi saremmo ancora all'età della pietra, forse all'epoca felice di un Eden perduto per sempre.
do.
E' interessante notare come nei viaggi di gruppo si formino delle collettività temporanee. In questa collettività siamo capaci di scambiarci confidenze come non faremmo a casa con un amico.
Il turismo è certamente responsabile di danni enormi, ma anche di pregi enormi. E poiché dietro ogni danno si può trovare un vantaggio, ed ogni azione dell'uomo ha un doppio effetto, è proprio dall'equilibrio dei due effetti che si raggiungono fini che noi non stabiliamo ma che sono insiti nella natura delle cose.
Può essere considerato viaggio quello che l'uomo compie dalla propria scrivania con la telematica, infatti con ciò si arriva ad avere contatti con tutto il mondo e soprattutto con grande facilità.



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