martedì 6 luglio 2010

Viaggiare Con La Fantasia


Continuando a fare la distinzione tra le modalità di viaggio non posso non ricordare il viaggio effettuaato con la fantasia

venerdì 2 luglio 2010

Addio Nonnino Mio

Non tutti sanno che esistono varie modalità di viaggio. Il viaggio può non essere solo fisico, si può considerare viaggio anche quello che la nostra anima compie dopo la morte. Già da molto tempo avevo in mente questo intervento, ma ancora succube del dolore per la tua mancanza non ho trovato il coraggio di scrivere, di sfogarmi. Oggi ho preso in mano la tastiera del PC ed ho iniziato a scrivere. E' così difficile dirti addio, nonnino mio, ancora di più farlo con un sorriso, come tu avresti voluto. Da quando tu non se più con me, gran parte la mia vita è cambiata, camminando solitaria nei luoghi che ci appartengono, ricordo. Non bisogna vivere nel passato, me lo ripetevi spesso, ma ora non posso fare a meno di te. Vorrei proseguire nel mio percorso, ma ora mi appare impossibile. Tu riuscivi a sorridere nella semplicità della quotidianità, chissà dove sarai, se da lassù mi guardi e mi proteggi. Avrei voluto un tuo ultimo sorriso, un tuo ultimo abbraccio, avrei preferito che tu mi avessi guardato negli occhi ed avessi detto con le tue labbra "addio" e non l'arrivo improvviso della Morte a strapparti da me. Ora io vivo nei nostri ricordi che solo la memoria può tenere in vita, e quando anche quell'ultimo ricordo sarà sfumato, che ne sarà di noi? Che ne sarà di tutte quelle risate, di tutti quei momenti spensierati? Chissà se da lassù mi proteggi e continui a pensarmi. È così difficile dirti addio, ma lo è ancora di più farlo con il sorriso, che da sempre mi chiedevi. Ti volevo bene, te ne voglio adesso e te ne vorrò per sempre.
Infine volevo dirti:
Grazie nonostante sia ancora piccola ho capito molte cose, per esempio, che non si è mai pronti davanti alla morte. Ogni morte di persone a noi care è come perdere qualcosa di sé, un pezzo di vita è andato via con loro. La morte ci fa comprendere quanto siamo fragili, senza però darci forza. I nostri cari rimarranno sempre con noi, questo filo sottile è il nostro unico appiglio che abbiamo per continuare il nostro percorso continuando a sorridere ancora alla vita.







giovedì 1 luglio 2010

Vita da Nomade...

Il viaggio comporta al suo interno aspetti positivi ed aspetti negativi.
Degli aspetti positivi ne siamo tutti coscienti, ossia si viaggia per svagarsi, per dimenticare, per divertirsi e soprattutto per conoscere e vivere in Paesi diversi dal mondo. E' ormai noto che il viaggio espande le nostre vedute e ti modifica all'interno. Il viaggio molto spesso modifica dei pensieri che prima ritenevami dogmi, certezze.Possiamo indentificare due modalità di viaggio:
  • Quello che presuppone il ritorno, come avevo già accennato nel post precedente;
  • Ed il viaggio senza meta.
Per quanto riguarda la prima modalità tutti sappiamo di cosa si tratta mentre invece per ciò che concerne la seconda modalità si è un pò più scettici e molto spesso, anche stupidamente si tende ad associare la figura del nomade con quella di un uomo che vive in un mondo che in realtà non è mondo. Ma qualcuno si è mai chiesto se:
Si può essere felici vivendo una vita da nomade?
La risposta è solamente una: DIPENDE TUTTO DAL MOTIVO PER CUI SI VIAGGIA.

Secondo me un nomade può essere felice, basta solo che sappia cosa cercare e cosa lasciarsi alle spalle. Non prendere niente di impegnativo, nulla che possa cambiare la vita a nessuno che non abbia deciso di farsela cambiare. E' facile leggendo queste parole farsi una brutta un'opinione di chi sceglie questa vita, spesso si collega questo tipo di mentalità con persone fredde d'anime, cattive e senza scrupoli. Ma vi assicuro che non è così! Il nomadismo è un bisogno di vita, c'è chi rinuncia all'amore, alla famiglia, agli amici per dare tutto lo spazio possibile alla sua passione come per esempio il calciatore... Ecco il nomade fa la stessa identica cosa!
Pupetta

lunedì 28 giugno 2010

Il viaggio ed il suo significato

La parola "Viaggio", ad ascoltarla, dà subito una duplice sensazione che genera due aspetti contrastanti del tema stesso:
  • uno di curiosità, fascino e ricerca.
  • l'altro di timore, ansietà e paura dell'ignoto.
Queste due sensazioni si ritrovano anche nelle parole, nei vocaboli che al viaggio si riferiscono e che appunto lo presentano come evento che unisce desiderio, curiosità, attesa dell'ignoto,fascino del nuovo, timore, sacrificio, rinuncia, impegno ed ineluttabile fatalità.
Forse oggi l'uomo viaggia per cercare qualcosa che manca nel posto in cui abita?
Segue quindi il dubbio per l'interpretazione di questo atteggiamento umano, interrogativo che qualche volta mi sono posta:
L'uomo è un animale da tana o un migratore?
Lo spostamento, è una esigenza interiore (come per certi animali predisposti ad essere migratori), o esteriore?
E' immediato il rispondere che l'uomo esce dalla propria tana quando è spinto dal bisogno, o almeno inizialmente, ma ci sono altre motivazioni per cui sceglie di errare per i mari e deserti.

Comunque il viaggio è tale quando presuppone un ritorno. L'uomo parte sempre per tornare al punto di partenza. La storia del viaggio, dei suoi vari aspetti, è varia e significativa nei diversi periodi storici.
Un esempio di grande viaggiatore, è l'Ulisse omerico. Egli ha avuto la fortuna, o la sfortuna, di trovare delle interpretazioni diverse al suo errare per i mari, che ne hanno idealizzato la figura fino a divenire, con Dante Alighieri, un simbolo dell'uomo guida.
"Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtude e conoscenza"
In realtà, la figura di Ulisse si ridimensiona alquanto. Astuto, forte, intelligente, il suo vero ed unico interesse è quello di tornare a casa, alla moglie, ai suoi greggi. Ecco quindi il viaggio come imposizione divina, e non umana.


Senza il viaggio, forse, noi saremmo ancora all'età della pietra, forse all'epoca felice di un Eden perduto per sempre.
do.
E' interessante notare come nei viaggi di gruppo si formino delle collettività temporanee. In questa collettività siamo capaci di scambiarci confidenze come non faremmo a casa con un amico.
Il turismo è certamente responsabile di danni enormi, ma anche di pregi enormi. E poiché dietro ogni danno si può trovare un vantaggio, ed ogni azione dell'uomo ha un doppio effetto, è proprio dall'equilibrio dei due effetti che si raggiungono fini che noi non stabiliamo ma che sono insiti nella natura delle cose.
Può essere considerato viaggio quello che l'uomo compie dalla propria scrivania con la telematica, infatti con ciò si arriva ad avere contatti con tutto il mondo e soprattutto con grande facilità.



giovedì 17 giugno 2010

Riflessioni

Buongiorno a tutti,
ieri parlando con una mia amica, ho capito che non tutte le persone la pensano come me... Viaggiare può non essere sempre una cosa positiva, infatti, prendiamo come soggetto della nostra storia una ragazza con problemi familiari (una madre che scappa dall'ex marito), ecco magari l'esperienza del viaggio per lei, può non essere felice ma al contrario, TRAUMATIZZANTE. In questo caso infatti, la madre scappando di città in città in cerca di nuovi affetti e di persone a cui dare fiducia, abituata a saltare le difficoltà, le verrà semplice al primo ostacolo fare le valigie e lasciare la città. Questa madre continuando a pensare solo a se stessa, si ritroverà con una figlia che non ha stima di lei, in quanto non gli ha mai dato dei punti di riferimento poichè, non appena si affezionava a qualcuno si ritrovava di colpo, e soprattutto senza preavviso, in un' altra città, in una nuova scuola. Nonostante la mia giovane età, consiglio alle mamme di parlare con i figli, di capire se hanno realmente voglia di scappare insieme a voi. Date il buon esempio, ricordate sempre che i figli cresceranno a vostra immagine e somiglianza.

mercoledì 16 giugno 2010

Perchè Viaggiare?


Benvenuti questo è il mio blog,
creato per chi sente spesso l'esigenza di fuggire dai problemi, di nascondersi da qualcuno o, semplicemente, di divertirsi e sceglie come opzione; il viaggio. A tutti è venuto in mente almeno una volta nella vita di lasciare la città in cui vive per varie motivazioni che possono essere delusioni d'amore, problemi familiari, incomprensioni e che invece, continua a restare fermo, immobile a fissare il soffitto della sua stanza a pensare a come sarebbe bella la vita con una valigia in mano... Vai non indugiare! Metti qualcosa in valigia e parti all'avventura; ti posso assicurare che la sensazione non sarà la stessa di quella che da sempre immaginavi.